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: DTT: il parere della gente…

DTT: il parere della gente dopo le prime partite

Roma,

Digitale Terrestre: è tempo di qualche bilancio, tirato anche in maniera molto empirica. Dopo aver letto ed ascoltato di tutto attraverso i canali più o meno ufficiali, dalle dichiarazioni estatiche del ministro Gasparri, il cui commento «un’emozione seguire Bologna-Cagliari sul digitale terrestre con il commento di Bruno Pizzul» lascia trasparire come probabilmente gli fosse sfuggito lo sbarco sulla Luna quando era ragazzino, alle proteste delle associazioni consumatori i cui aderenti hanno incontrato ogni sorta di difficoltà, dovute ai mille fattori che più volte abbiamo scritto su queste pagine e che non è il caso di ripetere per l’ennesima volta, abbiamo deciso di “sentire la gente”, che poi è quella il cui giudizio diventerà determinante per l’affermazione di questa tecnologia. Persone che hanno già dovuto sopportare il carico fiscale necessario per garantire quei 240 milioni di euro (mezzo miliardo del vecchio conio per dirla con Bonolis, che di pacchi è un esperto) necessari per consentire ai primi due milioni di fortunati di approfittare dell’offerta volantino messa a disposizione dal Governo per dare a Mediaset e Telecom una platea tale da garantire un ritorno degli investimenti in tempi relativamente brevi.

Il primo che incontriamo è Luigi, commerciante all’ingrosso, «ho visto Livorno-Milan da un amico e debbo dire che si vedeva benissimo, ma abbiamo lamentato la mancanza dei risultati delle altre partite, e visto la tanto decantata interattività almeno un televideo azionabile da uno dei pulsanti colorati non guasterebbe». Vittorio, 61 anni, commerciante ora in pensione ci racconta che «preferisco rimanere con Sky. Io i conti li faccio da una vita, e tra anticipi e posticipi alla fine Sky risulta addirittura più economico; a casa mia poi siamo sia laziali che romanisti, quindi la convenienza aumenta». Fabrizio, operaio di 30 anni, invece ha scelto per la Diretta Premium, una specie di “tutto il calcio” in versione video, che consente di vedere in diretta tutti i gol.

Altra musica invece per Maurizio, barista: «Io con Sky sto bene e non ho alcuna intenzione di cambiare». La classica intervista “alla romana”, dove uno fa le domande, uno prova a rispondere e altri dieci commentano, ha poi evidenziato come ci sia la solita tendenza a dividersi in squadre, quella “pro Sky”, quella “Pro Mediaset”, e quella “io la domenica ho altro da fare”. La cosa risalta più forte in una città dove ultimamente il calcio a pagamento è diventato un pagare per soffrire, ed infatti Mario, meccanico «altro che tessera prepagata, è a me che Lotito deve pagare per vedere questa Lazio». Ne viene fuori un aspetto non secondario e cioè che il futuro del calcio “On demand” dipenderà molto anche dai risultati delle squadre.

Da Mediaworld la musica non cambia e i clienti che escono dal negozio confermano quanto sopra detto. Paolo, impiegato di 42 anni: «Io ho Sky, questo lo compro per mio padre che ha problemi di ricezione che speriamo di superare, e ne approfitto anche per vedere come funziona». Valter pensionato di 54 anni invece: «Lo compro solo per vedere meglio e avere una maggiore disponibilità di canali, non sono un grande amante del calcio».

Dentro il negozio la disponibilità sembra ormai in linea con la domanda, non c’è più la ressa tipica dei primi giorni, e il decoder I-CAN, carrozzato in due differenti versioni, tanto per far vedere che c’è concorrenza, viene acquistato senza grossi problemi. Spacciandoci per clienti chiediamo se sia possibile acquistare un televisore già fornito di sintonizzatore digitale, ma la risposta è negativa: «Non prevediamo arrivi di televisori con il tubo catodico dotati di sinto digitale, per ora abbiamo solo i modelli Sharp a cristalli liquidi». Con la scheda? «No, la scheda è una tecnologia esclusivamente nostra, questi apparecchi hanno costi bassi perché vengono prodotti per tutto il mondo ed attualmente siamo praticamente l’unico Paese ad avere investito pesantemente su questa tecnologia. Forse quando vi sarà una diffusione di livello europeo…». Gia, forse.

Avete almeno le schede? «Mi dispiace, ne sono arrivate un migliaio Premium ed un centinaio La7, che sono andate subito esaurite. Le conviene ripassare fra qualche giorno, e intanto ne approfitti per comprare il decoder, a 70 euro quando le ricapita. Tanto il Tv digitale costerà comunque di più». «Anche a me piacerebbe sapere quando ci verranno consegnate queste benedette schede» spiega Oberdan, edicolante storico del quartiere, «però ci piacerebbe guadagnare anche a noi da questo mercato. Ci siamo stufati di ricevere una elemosina che non giustifica assolutamente il rischio cui siamo esposti». Rischio? «Rischio! Ma ha idea di quanto sia pericoloso tenere in edicola un centinaio di queste schede? E se arriva uno con la pistola puntata io che faccio, l’eroe? E tutto questo per quanto, per un euro quando va bene?».

Un’altra gatta da pelare, per un mercato già abbastanza problematico, anche se le grane sono soprattutto per Telecom e il suo sistema che ha reso “viola” dalla rabbia tutti i romanisti che hanno visto Fiorentina-Roma e si ritrovano con un abbonamento valido solo per la Fiorentina. Mediaset pare decisamente più tranquilla: «Nel primo week end – afferma il direttore del digitale terrestre Mediaset Federico Di Chio – si possono stimare in 250.000 le carte Premium utilizzate. E’ questo il numero delle carte vendute nei negozi ed plausibile che chi ha fatto l’acquisto abbia anche provato la pay-perview, anche se non ha trovato la squadra del cuore. Da questo settimana il consumo dovrebbe diventare più fisiologico e ognuno si vedrà la partita che preferisce». Mediaset non utilizza carte che necessitano di una chiamata al call center per essere attivate. Dunque non si possono contare esattamente gli utilizzatori, come avviene invece per La7. «Il nostro call center – continua Di Chio – ha dovuto sopportare solo poche migliaia di chiamate per informazioni. La vendita di decoder interattivi viaggia a ritmi di 50.000 unità la settimana, appare dunque ovvio che l’utente abbia qualcosa da chiedere. I casi problematici sono sostanzialmente limitati agli utenti che posseggono un decoder non ancora aggiornato. Manca, ad oggi, l’aggiornamento via etere per un 12% dei set top box venduti quando né i negozianti, né i produttori, né Mediaset sapevano che sarebbe stata lanciata la carta pre-pagata. La gente chiama per sapere come procedere all’aggiornamento del decoder o quando sarà aggiornato. I problemi di ricezione sono stati, invece, veramente pochissimi come nella zona di Avellino per un trasmettitore bloccato a causa di una bufera di neve».

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