Condividere musica e film via internet con altri utenti rispettando i diritti d’autore. A pagamento, s’intende. Ma, attenzione, con prezzi potrebbero essere più bassi di quelli applicati dai normali negozi di download musicali. È questa la filosofia che anima il programma Fasteer, prodotto dall’azienda leccese Brand New Soft: un po’ Kazaa e un po’ supermercato elettronico.
“Lanceremo il tutto entro giugno 2005. Sarà il primo peer to peer legale al 100 per cento e al quale potranno partecipare utenti di tutto il mondo”, spiega Matteo Greco, amministratore di Brand New Soft. Fasteer riuscirà infatti a calcolare quante copie di prodotto sono state scaricate, in quanto tempo e in quali nazioni; condizioni necessarie per distribuire con esattezza i compensi ai detentori dei diritti d’autore. La tecnologia è pronta, quindi; ora è solo questione di firme: “Stiamo per stringere accordi con le principali major discografiche e di Hollywood, ma anche con etichette indipendenti. Avremo musica e film di vario tipo”, dice Greco. È stato un passaggio obbligato anche per i molti negozi di download musicali che sono nati in questi mesi (tra cui quello di Repubblica-Messagerie Musicali). Ciò che rende unico Fasteer è la filosofia del peer to peer: non c’è un sito da cui scaricare i file. Vanno presi invece dai computer degli utenti che di volta in volta si connettono alla rete Fasteer. Com’è ovvio, è possibile condividere solo i file protetti dal Drm (Digital rights management) utilizzato da Fasteer per rispettare i diritti d’autore.
Il sistema funzionerà così: “Appena ottenuto un nuovo film o album, da chi ne detiene i diritti, ne condivideremo le prime copie sui nostri computer, equiparati nella rete a quelli degli altri utenti”. L’obiettivo poi è spingerli a condividere in prima persona quanti più file possibile, così Brand New Soft può risparmiare banda Internet e ridurre i costi di distribuzione: è la forza del peer to peer, dove ciascun computer della rete mette in comune i propri file e banda. Grazie al risparmio che ne deriva, sarà forse possibile fare tariffe speciali per l’acquisto dei file. “Inoltre daremo una parte dei ricavi all’utente che ha condiviso il file venduto”, spiega Greco.
Per la prima volta, e-commerce e peer to peer si stringono la mano. Altra particolarità di Fasteer: “Da subito nella nostra rete circoleranno non solo canzoni ma anche film; in seguito, videogiochi e software”. Progetti innovativi, quindi, che fino a pochi mesi fa si sarebbero scontrati con il rifiuto delle major, da anni allergiche a parole come download e peer to peer. “Invece ora si stanno mostrando aperte, hanno capito che è possibile farne un business legale”, dice Greco. Lo conferma un rapporto pubblicato a gennaio dalla federazione internazionale dei fonografici Ifpi. Per la prima volta, parlano della musica online come un buon affare: prevedono che le già interessanti entrate segnate nel 2004 (280 milioni di dollari tra Europa e Nord America) raddoppieranno nel 2005.