La commissione interna della Rai che deve decidere a chi affittare due canali di uno dei bouquet del digitale terrestre della Tv di Stato ha scelto – a quanto riferisce Aldo Fontanarosa su ‘Repubblica’ – una lista di sei editori, tra i 40 ‘pretendenti’ (compresa la Tv di stato cinese, decisa a “sbarcare” sul territorio italiano). Il nome più ‘papabile’ (è proprio il caso di dirlo) sarebbe Reteblu, emittente della Curia del Lazio legata a Sat 2000 e alla Cei (Conferenza Episcopale Italiana).
Al contrario di alcuni altri “pretendenti” che aspirano al digitale terrestre, Reteblu sarebbe uno dei pochi editori “puri”; inoltre è molto presente sul territorio e si avvale dell’appoggio dell’emittente satellitare Sat 2000 e di altre iniziative editoriali. Sat 2000 – lo ricordiamo – è un canale satellitare attivo dal 1998, visibile anche mediante una serie di Tv locali collegate via etere e, per il programma “Il grande talk”, anche medianet Rai Educational il sabato mattina (RaiTre); la Tv dei Vescovi dedica circa il 70% del palinsesto all’informazione.
Tra le società che potrebbero aggiudicarsi i canali digitali della Rai c’è poi Telespazio società (non emittente) di Finmeccanica, lanciata soprattutto nel campo della tv interattiva e che dovrebbe dunque assumere un aspetto ‘editoriale’ vero e proprio; inoltre, ci sono My Tv emittente “esplosa” su Internet diretta da Salvo Mizzi, Infobyte, società romana specializzata nella progettazione e costruzione di siti web, Game Network, canale di giochi dei fratelli Galante e infine una non meglio precisata Tv del Nord in espansione, che alcuni hanno individuato nella lanciatissima Canale Italia di Padova (ex Serenissima).