: Campagna di comunicazione…

Campagna di comunicazione contro la pirateria multimediale

Il governo vuole contrastare il fenomeno della pirateria multimediale, partita una grande Campagna di comunicazione e sensibilizzazione.

Secondo il Governo Italiano «con questi comportamenti si compromettono non solo la cultura e la creatività, ma si apporta un danno economico, questo è un reato che fa perdere posti di lavoro».
In Italia si stima una perdita di oltre 1 miliardo di euro per la pirateria multimediale. Tre grandi associazioni antipirateria sono soddisfatte: BSA (Business Software Alliance), Fapav (Federazione antipirateria audiovisiva) e FPM (Federazione contro la pirateria musicale).

Questo è niente… godetevi lo spot del Ministero: “La pirateria multimediale è un crimine.”, rimane impressa sullo schermo per oltre 2 secondi e mezzo, accompagnata da un tono di voce che ricorda il film “2013: La Fortezza” di Stuart Gordon con la sua frase, ripetuta instancabilmente, “il crimine non paga”.
Lo spot inizia con una fotocopiatrice che duplica un libro intitolato “Corso di Filosofia” e prosegue con un masterizzatore DVD che scaglia dischi contro Giorgio Faletti che dice “stanne fuori!

Che siamo di fronte ad una nuova forma di proibizionismo, direi, è evidente. Cerchiamo la parola “crimine” on-line, si trova la seguente definizione: “delitto particolarmente efferato, grave o crudele”. Copiare un libro oppure un CD sarebbe un “delitto grave”? Il governo non ammette che possano esistere opere, per esempio, distribuite sotto licenza Creative Commons, per le quali la copia è ammessa?

Cito una frase di Thomas Jefferson: «Colui che riceve una idea da me, riceve egli stesso istruzione senza diminuire la mia; come colui che accende la propria candela dalla mia, riceve luce senza oscurarmi». Aggiungo, se non fosse stato per gli amanuensi, artisti della copia, nel medioevo, la maggior parte delle opere più rilevanti oggi sarebbe andata persa!
Per cui quale sarebbe il danno economico? I guadagni delle major? Gli autori preferiscono popolarità, e quest’ultima è garantita solamente dalla libera distribuzione delle loro opere. Proibire la copia, ovvero la diffusione delle idee, non può che portarci verso un futuro oscuro, senza libertà.
Cito una frase da Creative Commons: «Negli Stati Uniti il copyright è stato inizialmente creato “per promuovere il progresso della scienza e delle arti utili”. Noi vogliamo promuovere la scienza e le arti utili e crediamo che aiutare gli autori a esercitare i propri diritti in modo più consapevole possa aiutare questa giusta causa».

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