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Digitale terrestre: “L’analogico non si spegne a gennaio”

In un’intervista a RTL 102.5, Ego Perron, Presidente della Regione Valle d’Aosta, ha dichiarato: “Ci saranno tempi lunghi, niente digitale fino a che non sarà raggiunto il 100% della popolazione”. Anche la Rai frena…

Sardegna e Valle D’Aosta sono le due regioni-pilota per la diffusione del digitale terrestre. Dopo il primo ‘stop’ in Sardegna conseguente alla dura presa di posizione del presidente Soru, ecco che anche in Val d’Aosta qualcosa comincia a muoversi per ‘frenare’ l’operazione.

Ricordiamo che lo switch-off per il passaggio dall’analogico al digitale è stabilito dalla legge per il 31 gennaio 2006, almeno nei grandi centri. In un’intervista rilasciata all’emittente RTL 102.5 il presidente della Regione Valle D’Aosta Ego Perron, infatti, spiega che i tempi non saranno quelli previsti:

“Per noi lo switch off non avverrà il 31 gennaio 2006, come doveva essere. Il termine è certamente procrastinato, ma non è chiaro quando il segnale analogico verrà spento. Noi auspichiamo che in tempi rapidi il segnale digitale raggiunga il maggior numero di utenti possibili in Val d’Aosta. Però a tutt’oggi sappiamo che dal 1° gennaio partirà il segnale digitale, con una copertura indicativa del 40% della popolazione della nostra Regione, e intorno a luglio contiamo di avere una copertura del 60% degli utenti valdostani. La cosa importante, per cui ci siamo battuti, è che non venga spento il segnale analogico fino a che con il digitale non avremo una copertura del 100% della popolazione, e non sappiamo quando ciò sarà possibile”.

Il presidente continua poi così: “Il digitale è per noi un’opportunità di sviluppo tecnologico; noi auspichiamo che possa essere un’occasione di crescita complessiva per la nostra regione. Questo è quanto mai importante per un territorio difficile come quello valdostano, caratterizzato da una presenza molto alta di territorio montano, quindi con difficoltà di comunicazione evidente e penso soprattutto al periodo invernale”.

Ma il problema del costo del decoder? “Il problema dei costi d’acquisto del decoder è un problema che riguarda tutti, soprattutto riguarda strutture, tipo gli alberghi, che si trovano ad avere un numero elevato di televisori. Stiamo ragionando affinché il segnale venga codificato non su un apparecchio, ma su un’utenza, con una ricezione centralizzata e successiva distribuzione a tutti i terminali”.

E la Rai che dice? In un articolo della ‘Stampa’ Maria Grazia Bruzzone ha riportato le (realistiche) dichiarazioni del direttore generale Alfredo Meocci alla Commissione di Vigilanza: «Mi sembra chiaro che il passaggio al digitale nel 2006 non si potrà fare. Del resto, in Europa è previsto per il 2010. Non possiamo certo privare grandi fasce della popolazione della televisione normale. Non è mica come per il colore, che quando subentrò la gente poteva comunque continuare a vedere i programmi in bianco e nero, col digitale o vedi o non vedi più niente».

In più Meocci e il presidente Petruccioli lanciano l’allarme sui conti in rosso nel bilancio di previsione del 2006. La Tv pubblica rischia di ‘sforare’ per 80 milioni di euro, senza neppure riuscire ad assicurare gli investimenti necessari alla Dtt.

Source Millecanali

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