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DVD, major castigate in Francia

Si sta alzando molta polvere attorno alla sentenza di una corte d’appello francese che dà ragione ai consumatori: certe protezioni sui DVD sono illegali

Parigi,

Si profila uno scontro tra ordinamento francese ed europeo all’indomani di una sentenza che sta facendo molto discutere, quella secondo cui in certe condizioni apporre una protezione anti-copia sui DVD in vendita può tradursi in una violazione della legge e in un abuso ai danni dei diritti dei consumatori.

Ad affermarlo, stando a quanto riportato da 01net, è una corte d’appello francese che ha ribaltato il giudizio di primo grado in un caso sostenuto dall’associazione dei consumatori UFC-Que Choisir: secondo i giudici alcuni prodotti delle due società “Le Studio Canal” e “Films Alain Sarde” sono fuorilegge.

I magistrati hanno giudicato la vicenda di un consumatore che, dopo aver acquistato un DVD, non è riuscito a farne una copia a causa delle protezioni che su quel DVD erano state apposte. La copia a scopo privato e familiare è però concessa dalla legge francese, come da quella italiana: da qui la decisione di ritenere quelle protezioni “incompatibili” con i diritti del consumatore.

A rendere meno facile la causa per i due produttori anche il fatto che l’indicazione della presenza di tecnologie di protezione sul DVD era affidata ad una sigla, “CP” (Copy Protection), scritta in piccolo in un punto poco visibile della copertina del CD stesso. Davvero troppo poco, secondo i giudici, per considerare assolto l’obbligo di informare il consumatore. Diretta conseguenza della sentenza è l’obbligo per le due società di “sbloccare” entro un mese i propri DVD e di versare una piccola somma a titolo compensativo sia al consumatore che all’associazione.

Conseguenza forse ancora più importante è quella del conflitto che si va palesando tra la legge francese e l’ordinamento europeo: come noto la Direttiva europea su copyright e diritto d’autore, l’ormai “famigerata” EUCD, prevede esplicitamente il diritto per i produttori di utilizzare sistemi di protezione dalla copia. La questione è vecchia ma sempre più attuale anche in Italia, come dimostra la recentissima denuncia contro la SIAE presentata dai produttori nostrani di supporti ottici.

Fonte Punto Informatico

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