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I motori di ricerca vanno in tv Google e Yahoo! affilano le armi

Nuovi servizi per setacciare nei testi dei programmi televisivi
Per le due società un primo passo in un business da definire

Roma,

La sede centrale di Yahoo! a Sunnyvale, CaliforniaLa guerra dei motori di ricerca ha un nuovo campo di battaglia: la televisione. Google e Yahoo! lanciano in contemporanea due servizi che permetteranno ai navigatori (specie a quelli statunitensi) di fare ricerche nei loro programmi tv preferiti.

La società di Mountain View ha presentato oggi “Google Video Search”, un servizio che archivia i programmi di otto network statunitensi, o meglio la loro trascrizione testuale, e permette di effettuare ricerche al loro interno come si fa con le normali pagine internet. Ad esempio, è possibile cercare la parola chiave “bush” all’interno del “Late Show” della Cbs per leggere le battute di David Letterman sul presidente statunitense. L’estratto testuale è accompagnato dal fermo immagine corrispondente. Google Video non permette, per ora, di vedere brani filmati.

Una possibilità che dovrebbe invece comparire su Yahoo!. Il principale concorrente di Google offre già da qualche tempo un servizio per trovare filmati su internet. Nelle prossime settimane, Yahoo! Video Search dovrebbe implementare una ricerca testuale nei programmi tv come quella offerta da Google unita all’opportunità di vedere brevi filmati da 60 secondi.

Né Google né Yahoo! sembrano avere, per ora, un’idea chiara degli sbocchi ultimi delle ricerche video. Entrambi descrivono il nuovo servizio come il primo passo in un business ancora tutto da definire. Basti dire che Google dichiara di non aver esplorato neanche gli aspetti legali della faccenda: inserirà i programmi nel suo database senza chiedere il permesso. Se qualche network dovesse lamentarsi, lo rimuoverà semplicemente dall’archivio. Grossomodo, lo stesso approccio usato per Google News. Da questo punto di vista, Yahoo! è un passo avanti: la società ha già raggiunto un accordo con alcune emittenti, che pagheranno per avere i propri programmi indicizzati sul web. Con altri, ci sarà una spartizione degli introiti pubblicitari.

Fonte la Repubblica

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