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: Sky fa gol, suo il Mondiale…

Sky fa gol, suo il Mondiale di calcio 2006

Per la prima volta alla Rai restano le partite dell’Italia e quelle della fase finale. Diritti pagati 40 milioni

E alla Rai arriva un’altra “mazzata” annunciata. Dopo aver volutamente perso il treno dei diritti del calcio per il Dtt , dopo aver mollato i diritti del basket , della pallavolo e del rugby , adesso arriva anche la batosta dei Mondiali di calcio . Per la prima volta la Rai , in occasione dei Mundial che si svolgeranno in Germania nel giugno del 2006 , non potrà trasmettere tutte le partite, i cui diritti se li è assicurati Sky Italia , ma solo quelle della nazionale italiana, una partita al giorno, più la semifinale e la finale, assicurate alla tv di Stato dal regolamento dell’Authority per le garanzie nelle Tlc sugli eventi sportivi di interesse pubblico, varato nel 1998 .

La norma, anche ove i diritti siano in mano ad una pay tv, obbliga quest’ultima a rendere visibili in chiaro (e quindi a tutti i cittadini) sulla tv di Stato le partite della Nazionale e la fase finale. In più la Rai, grazie al precedente contratto raggiunto nel 2001, potrà trasmettere altre partite, fino a raggiungere il numero di 25 incontri, scelti tra i migliori (partita inaugurale, quarti di finale, semifinali e finale).

In pratica, Viale Mazzini ha praticamente perso l’evento calcistico. Potrà trasmettere una partita al giorno, punto e basta. Sky Italia, oltre a mettere in onda tutte le partite, avrà l’esclusiva 39 match e i relativi highlights, il che renderà impossibile alla Rai anche solo raccontare le partite di cui non ha i diritti. Si tratta quindi di una debacle totale per il broadcaster pubblico, una ulteriore figuraccia sul campo dei diritti sportitvi.

Già l’ultima trattativa per l’acquisizione dei diritti da parte della Rai dei mondiali del 2002 in Corea e Giappone fu costellata da polemiche, tutte incentrate sul costo di tali diritti. L’accordo con il gruppo Kirch (che allora gestiva i diritti per i Paesi europei) venne raggiunto solo in extremis e venne varato all’unanimità dal Cda presieduto da Roberto Zaccaria nella seduta del 12 dicembre 2001. L’acquisizione dei diritti fu orchestrato da Paolo Francia (allora responsabile Rai dei diritti sportivi), per 299 miliardi di lire. La cifra comprendeva l’intero mondiale del 2002 (partite e highlights), 25 migliori partite del Mondiale del 2006, e un’opzione di 170 miliardi (con scadenza nel 2004) per acquistare in esclusiva l’intero pacchetto dei mondiali di Germania.

Ecco, questa opzione è la chiave di tutto. All’inizio del 2004 Francia (allora direttore di Rai Sport oltre che responsabile dei diritti sportivi) ha cominciato a fare pressioni sul Dg Rai Flavio Cattaneo sottolineando l’importanza capitale di salvaguardare al massimo l’opzione per le restanti 39 partite, oltre all’urgenza di cogliere il treno dei diritti del calcio per il Dtt. Cattaneo, in tutta risposta, ha letteralmente “esonerato” Francia da ogni ruolo, ed ha cominciato una strategia di dismissione dell’intero parco-diritti sportivi della Rai, giustificando il cambiamento di strategia aziendale con il fatto che lo sport “non è strategico” al servizio pubblico.

Nel settembre 2004, poi, la decisione di Viale Mazzini di rinunciare all’opzione sulle restanti partite del 2006 per “motivi di costi e bilancio”: l’opzione era da 82 milioni di euro per 36 incontri, come aveva spiegato già a novembre scorso Antonio Marano, nuovo responsabile Diritti sportivi. La Rai ne aveva offerti 20 milioni, ma poi è arrivata Sky Italia che ha rilanciato con 40 milioni di euro. Così, grazie alla strategia di Cattaneo, gli italiani dovranno pagare per poter vedere l’evento Mundial per intero.

Quelle Puntocom

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