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: WiMax, cinema via internet…

WiMax, cinema via internet in sala ad alta definizione

Via wireless, 80 mb al secondo, anche e 2000 km di distanza
Una nuova tecnologia per il grande schermo. E non solo

Roma,

Arriva il microcinema. Non nel senso di piccolo, ma di diffuso, capillare, flessibile. E soprattutto, a microonde. A promettere un’autentica “rivoluzione” nel campo della distibuzione cinematografica è l’avvento del WiMax, il wireless a banda larga. Noto anche come il “wireless sotto steroidi”, o più tecnicamente standard 802.16, il WiMax garantisce una banda passante fino a 80Mb al secondo, e una diffusione lineare di 50 km dal più vicino punto d’accesso a Internet. Per questo, la sua diffusione potrebbe riguardare direttamente anche l’industria del cinema.

A fornirne un primo, tangibile, esempio è stato il recente Sundance Film Festival di Park City, in Utah. Sfidando le asperità delle montagne, un’inedita alleanza tra la Intel e il festival del cinema indipendente di Robert Redford ha realizzato la prima proiezione di un film tramite lo standard WiMax. “Rize”, il documentario dell’ex fotografo David LaChapelle sulla scena dance di Los Angeles, è stato “impacchettato” originariamente a Hillsboro, in Oregon, a quasi 2000 km di distanza. Qui i tecnici della Intel hanno codificato il file del film e lo hanno inviato via Internet a Salt Lake City, da dove è stato trasmesso in WiMax a un ricevitore piazzato sulla cima di una montagna alta tremila metri, vicino Park City. Il ricevitore ha a sua volta ritrasmesso il file al media center del festival, dove è stato infine decodificato e proiettato in alta definizione.

Il successo dell’esperimento ha dimostrato che i film possono essere inviati alle sale di proiezione tramite un segnale a microonde. La scommessa ora, è capire quanto sia grande questo mercato. Secondo Nick Dager, editore e autore di Digital Cinema Report, il cinema digitale “sarà una vera e propria rivoluzione”. Anche se sulla definizione stessa di “cinema digitale” le posizioni sono discordanti, la novità verrebbe dal fatto che le case di produzione potranno spedire direttamente i film alle sale di tutto il mondo. Si abbatterebbero così drasticamente i costi di produzione, distribuzione e smaltimento della celluloide. Con notevoli vantaggi anche per i piccoli esercenti e le sale alternative.

Al momento, infatti, una delle voci che incide di più sui costi d’esercizio delle sale sono gli alti costi dell’affitto e della spedizione delle pellicole da 35 mm. La creazione di un sistema di distribuzione via etere sarebbe “il passo finale per la costruzione di una rete di microcinema”, ha dichiarato alla rivista Wired Joel Bachar, fondatore della Microcinema International di San Francisco. Insomma basterebbe avere uno spazio, delle sedie, un proiettore e uno schermo o un muro bianco per poter programmare dei film anche in luoghi non destinati esclusivamente al consumo di cinema, come caffè, bar, biblioteche, night club e centri culturali. Inoltre la programmazione potrebbe essere molto più flessibile, con la possibilità di programmare più film al giorno in una stessa sala, o di spostarli rapidamente da una sala all’altra in caso di variazioni impreviste nell’affluenza del pubblico.

La vera scommessa, secondo Bachar, sarà nei costi d’accesso a questa tecnologia. Se la promessa del cinema via satellite sembra essere tramontata proprio per i costi eccessivi della tecnologia satellitare, il cinema WiMax può contare sull’alleanza con i fornitori della banda larga senza fili, che dovranno abbatterne i costi se vorranno conquistare delle fette di mercato.
In Italia, a sperimentare su WiMax, per ora, è la Telecom. Che essendo il maggior provider italiano dei servizi broadband di terra, non è forse il soggetto più interessato al decollo di questo standard. Del resto le disposizioni restrittive in materia di wireless della legge Gasparri rischiano di rafforzare le posizioni dominanti anziché favorire la competizione e la nascita di nuovi soggetti. Staremo a vedere.

Source la Repubblica

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